Intervista a Baccaglini, organizzatore della Fiera Auto e Moto D'epoca

Abbiamo incontrato il presidente della società Intermeeting, l'animatore di Auto e Moto d’Epoca, evento che andrà in scena dal 23 al 25 ottobre

Dott. Baccaglini, cosa l’ha spinta ad occuparsi della rassegna Auto e Moto d’Epoca?

Senza dubbio la passione per le auto d’epoca trasmessa fin dalla tenera età da mio padre. Un interesse che è cresciuto nel tempo e mi ha portato nel lontano 1986 a rilevare la manifestazione di Padova “Auto e Moto d’Epoca”.


A Padova, il cosiddetto “mercatino” dei ricambi è molto curato e ogni oggetto in vendita è pertinente all’argomento; come siete riusciti a mettere ordine?

La risposta è grande professionalità e grande qualità dell’offerta. A differenza di altri soggetti, spesso improvvisati, noi viviamo il mondo dell’auto d’epoca 365 giorni all’anno e siamo costantemente inseriti nel mercato. Un rapporto che abbiamo costruito grazie ad una pluriennale esperienza che ci ha reso per il pubblico degli autorevoli interlocutori.


Secondo lei, la profonda crisi economica internazionale ha influito sul mercato e sull’interesse dei collezionisti? Se la risposta è sì, quali possono essere le soluzioni?

In realtà la recessione in atto ha segnato poco il nostro comparto. L’auto d’epoca ha assunto lo status di bene rifugio ed a differenza delle vetture nuove che non appena varcano l’uscio del concessionario subiscono un’immediata svalutazione, i modelli storici acquisiscono valore nel tempo. Rappresentano un capitale sempre in crescita.


Come vede il futuro del veicolo storico? Ritiene che, nonostante la crisi - forse in via di risoluzione - le valutazioni commerciali tenderanno ancora ad incrementarsi e l’interesse ad estendersi?

Sono dell’opinione che il veicolo storico debba essere sempre più vicino a quello moderno. Quest’ultimo senza una linea di continuità con il suo passato, la sua storia, ha un appeal debole. Naturalmente parlo di auto d’epoca con caratteristiche di valore e conservate perfettamente. C’è anche un fattore che gioca a favore del veicolo storico rispetto al suo parente prossimo “moderno”. Quest’ultimo è sempre disponibile, mentre il primo è più difficile da ottenere e spesso questo è il motivo del suo fascino.


Molti aspetti della vita italiana sono affrontati in maniera approssimativa; come spiega invece l’intelligente approccio culturale degli italiani nei confronti del restauro e della conservazione del veicolo storico?

Gli italiani hanno acquisito la cultura del veicolo d’epoca, potremmo affermare quasi che l’hanno storicizzata ed interiorizzata. È nel nostro dna come oggetto di mantenimento e non di modifica. Gli italiani non hanno mai amato tanto il tuning ed hanno sempre cercato di mantenere la fedeltà all’originale uscito dalla fabbrica.
Secondo lei è la casa d’aste Coys che trae vantaggio dalla Rassegna di Padova, oppure viceversa?

Sicuramente i vantaggi sono reciproci. Ma se dovessi far pendere l’ago della bilancia da una parte, di certo Padova era una manifestazione già consolidata ben prima dell’arrivo di Coys. Auto e Moto d’Epoca ha offerto alla casa d’aste un pubblico numeroso ed altamente selezionato. Controprova il fatto che da noi sono sempre stati portati all’incanto e battuti lotti di assoluto prestigio che hanno suscitato l’interesse dei media mondiali.


La critica secondo la quale all’asta siano poste in vendita anche vetture non autentiche, pensa che danneggi l’immagine della mostra?

Non credo visto che la nostra organizzazione è assolutamente fuori dall’asta per quanto riguarda verifiche e controlli. Resta un dato di fatto che il pubblico finora è sempre stato gratificato dalla nostra manifestazione in termini di qualità di prodotto esposto.


Può anticipare ad epocAuto qualche primizia?

Al di là dell’irrinunciabile visita alla manifestazione con la sua offerta esaustiva di auto e moto d’epoca, ricambistica ed accessori, club e scuderie, stiamo lavorando con Bugatti e Gilera. Due marchi storici di cui quest’anno ricorrono importanti anniversari.
Gli eventi fieristici rallentano in tutti i comparti produttivi. Auto e Moto d’Epoca risente di questa crisi globale?

La manifestazione è in piena salute, tanto che siamo diventati uno degli appuntamenti di riferimento in Europa. Da più di tre anni siamo in overbooking per quanto riguarda la vendita degli spazi espositivi e nel futuro le partecipazioni saranno sempre più all’insegna della qualità e della reale rispondenza coni gusti del pubblico.


Un pubblico solo di appassionati o anche di curiosi?

L’auto d’epoca travalica i classici confini del collezionismo, e si afferma come nuovo mercato di investimento oggi più che mai interessante, oltre che prepotente fenomeno di costume globale. Esplicativo in tal senso il valore aggiunto che portano i veicoli storici a molte campagne pubblicitarie di successo che affollano i media, dalla carta stampata alla televisione. Di conseguenza sempre più neofiti e curiosi si avvicinano alla nostra rassegna grazie ad un fitto programma di eventi collaterali oltre ad essere catturato dall’indiscutibile fascino dei “gioielli” in mostra.  


Intervista di Maurizio Tabucchi
da epocAuto 17-2009
www.epocauto.it
 

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