Coronavirus: pericolo reale o isteria di massa?





 

Coronavirus: pericolo reale o isteria di massa?

Carissimi amici veneti, emiliano-romagnoli, lombardi e del resto d’Italia,
vista la situazione di grande confusione e di preoccupazione creatasi a causa del Coronavirus, presente soprattutto al nord Italia, ritengo utile dare alcune informazioni che potrebbero contribuire a rasserenare questo clima di forte tensione creatosi soprattutto a causa dei tardivi, oltre che eccessivi, allarmi da parte del Governo e dei principali organi d’informazione.

Allarme tardivo e, forse, eccessivo, che non ha riscontro negli altri paesi europei. Quasi tutti gli esperti virologi sono concordi nel definire il Coronavirus, numeri alla mano, un virus non particolarmente letale.

Così la pensano anche la direttrice del laboratorio di virologia dell’Ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondi, la Dr.ssa Capua e moltissime associazioni di medici, i quali affermano che il Coronavirus è poco più di un’influenza, considerazioni alle quali si stanno uniformando praticamente tutti i pareri. Questo ovviamente non sottende una sottovalutazione del problema, ma serve solamente ad inquadrarlo nella giusta dimensione. Siamo convinti che non si possa e non si debba fermare l’Italia, soprattutto in un periodo di profondissima crisi economica che, ovviamente, colpisce anche le associazioni no profit, costrette a chiudere o a ridimensionare la loro funzione sociale a causa della situazione contingente. Noi per primi, essendo i nostri uffici e le abitazioni a Padova, siamo nell’epicentro di una delle zone sensibili e ne subiamo le conseguenze negative. Siamo comunque umanamente vicini a tutti coloro che stanno patendo gli effetti negativi, diretti o indiretti, di questa situazione, soprattutto quelli dei paesi che sono all’interno di un cordone sanitario in Lombardia e Veneto.

Purtroppo dobbiamo registrare moltissimi episodi spiacevoli sui social, che vedono protagonisti negativi utenti e influencer del sud, che additano veneti e lombardi come degli appestati, nella migliore delle ipotesi (non li riproponiamo quì per decenza, ma sono veramente tantissimi e di rara crudeltà). Sappiamo che questi personaggi non rappresentano la maggioranza degli abitanti del sud Italia, che gli stessi finiscono peraltro per screditare. Ringrazio i tanti amici del sud, i molti presidenti di club e associazioni, che non perdono occasione per dimostrarci la loro vicinanza. Mi auguro che questi episodi, sicuramente frutto delle eccessive tensioni di questi giorni, vengano opportunamente stigmatizzati dalla parte sana degli italiani di ogni latitudine e non ingenerino un dualismo nord-sud di cui il nostro paese non ha assolutamente bisogno in questo frangente. Siamo già abbastanza provati e preoccupati a Padova, così come a Milano e negli altri centri maggiormente colpiti, quindi a nome mio e dei miei corregionali comunico che non staremo in silenzio e non tollereremo oltre tali comportamenti e, ove vi siano gli estremi, provvederemo a denunciare alla polizia postale gli episodi più gravi.

Venendo alla questione riguardante la confusione generata dalle varie amministrazioni (Ministero, Regioni, Comuni) e dai media, le cui comunicazioni sono state, e sono tuttora, di diverso tenore, tento di fare un po’ di chiarezza allegando le principali Ordinanze.

Partendo dalle precisazioni del Governatore Zaia (Ordinanza Regione Veneto del 24-2-2020) riguardo l’ordinanza contingibile e urgente n.1 del Ministero della Salute del 23-2-2020, che puntualizza che le associazioni non possono realizzare eventi con pubblico fino al 1 marzo, ma al contempo consente di effettuare gli allenamenti di routine. Ordinanza che lo stesso Governatore, negli ultimi giorni, ha dichiarato di non voler reiterare, ferme restando le raccomandazioni sanitarie volte alla massima prudenza, che puntano sul senso di responsabilità che la maggior parte dei cittadini ha dimostrato di possedere.

Di seguito un estratto della Delibera Ministeriale che riguarda le associazioni.

25-2-2020 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 47 Delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Art. 1. Misure urgenti di contenimento del contagio 1. In attuazione dell’art. 3, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sono adottate le seguenti ulteriori misure di contenimento: a) in tutti i comuni delle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Liguria e Piemonte sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati.

Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, richiamato in premessa.

Allego le ordinanze del Ministero della Salute, della Regione Veneto e dell’Emilia Romagna che ho inserito in questo link:

Rinnovo le condoglianze alle famiglie più sfortunate che hanno subito lutti, rinnovo gli auguri a tutti gli ammalati di una pronta guarigione, e auspico per tutte le attività commerciali e associative di potersi mettere alle spalle al più presto questo periodo negativo.

Un saluto e un abbraccio a tutti voi.

 

 

Rossano Nicoletto

Presidente Nazionale RIVS

Presidente Regionale Veneto e Consigliere Nazionale ACSI

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